Proseguendo il percorso intrapreso lo scorso anno con la mostra Filiberto Menna. La linea analitica dell’arte contemporanea, la Fondazione Filiberto Menna – Centro Studi d’Arte Contemporanea propone, a cura di Stefania Zuliani, un inedito progetto dedicato ad Harald Szeemann, una delle voci più significative della critica d’arte del secolo scorso. Un’esposizione – La mostra è aperta. Artisti in dialogo con Harald Szeemann ne è il titolo – una giornata di studi – Esposizioni. Lo spazio delle mostre nella critica contemporanea – attività e laboratori didattici che, assieme, nel prossimo mese di ottobre proporranno a Salerno una riflessione plurale su Szeemann, figura complessa di critico e curatore che nel corso della sua lunga attività ha contribuito a trasformare profondamente il significato della mostra, facendone un luogo aperto e di trasformazione. Un lavoro teorico di straordinaria forza visionaria che la mostra e la giornata di studi, promossi dalla Fondazione Filiberto Menna con il sostegno del Comune di Salerno, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Beni culturali e il contributo della Provincia di Salerno, della Regione Campania e della Fondazione Carisal, riattraverseranno grazie all’intervento di sei artisti internazionali e di alcuni protagonisti della critica d’arte in Italia.
MOSTRA
Tra i protagonisti della scena critica del secondo Novecento, Harald Szeemann nel corso della sua lunga attività, scandita da mostre e progetti indimenticabili – Quando le attitudini diventano forma (1969), la Documenta 5 a Kassel (1972), il lavoro infinito sul Museo delle ossessioni, le edizioni 1999 e 2001 della Biennale di Venezia… – ha posto le basi di un lavoro critico innovativo disegnando un percorso metodologico che ha saputo modificare gli statuti interni dell’esposizione facendone luogo critico e creativo per eccellenza. La mostra è aperta. Artisti in dialogo con Harald Szeemann è un progetto espositivo, a cura di Stefania Zuliani, con cui, attraverso opere, per lo più site-specific, realizzate da sei protagonisti della scena espositiva internazionale – Mrdjan Bajic, Danilo Correale, Stanislao Di Giugno, Michele di Stefano / MK, Perino & Vele, Carlotta Sennato –, la Fondazione Filiberto Menna intende disegnare un nuovo momento di riflessione su un pensiero, quello di Szeemann appunto, che ha fatto della mostra uno spazio privilegiato di confronto, un vivace crocevia di scambi disciplinari, occasione costante di ibridazione di codici ed esperienze. Un’opera d’arte totale, confluenza di linguaggi e, soprattutto, di arte e vita, che Szeemann ha pensato sempre in relazione con lo spazio, concreto e simbolico, dell’esposizione, suggerendo una modalità di lettura dell’esperienza artistica arrischiata, capace di accogliere in sé anche il fallimento. Un approccio coraggioso che merita di essere ripensato in un momento storico, il nostro, segnato dal moltiplicarsi impressionante delle mostre e delle biennali come pure dalla crescita, davvero globale, dei musei, cui però non sembra corrispondere l’azzardo di una differente, più coraggiosa interpretazione del ruolo dell’arte e della critica. La mostra, interamente prodotta per l’occasione, si avvale del contributo curatoriale di Alessandro Demma, Maria Giovanna Mancini e Antonello Tolve, giovani critici d’arte impegnati in un percorso di ricerca nell’ambito del Dottorato in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica dell’Università degli Studi di Salerno.